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#NOTRIVSEAFOOD: IL MARE LO CUCINO NON LO TRIVELLO!

15 Marzo 2016

Sapete cosa succede il 17 aprile 2016? Alcuni di voi sì, molti altri no. Succede che gli italiani sono chiamati a votare a un referendum, richiesto da nove Regioni, per vietare il rinnovo delle concessioni a trivellare entro le 12 miglia dalla nostra costa.  

Alla TV ne hanno parlato poco, anzi pochissimo.Ma grazie a DIo, oggi, ci sono i social network, che attraverso hashtag, banner, iniziative di vario tipo, stanno dando risalto alla notizia.
 
Il mare riguarda tutti noi. Riguarda anche, e sopratutto, chi ama la cucina e i prodotti gastronomici italiani.
Come possiamo rimanere indifferenti di fronte alla distruzione delle nostre risorse?
E’d è per questo che io, Rosa, Teresa, Maria, Rosaria, Valentina e Elisa abbiamo deciso di coinvolgere gli appassionati di cucina in un evento dedicato proprio al referendum.
Già alcuni chef hanno espresso il loro “no alle trivelle” attraverso la preparazione di un piatto (http://www.identitagolose.it/sito/it/44/44/14170/dallitalia/e-gli-chef-urlarono-no-triv.html): la cucina può essere un ottimo mezzo per veicolare un messaggio, quindi forza, cuochi, amatoriali o professionisti, con o senza blog, unitevi a noi al motto di “il mare lo cucino, non lo trivello!”Cosa abbiamo pensato di fare, per cui ci serve il vostro aiuto?
  1. Se non avete ancora sentito parlare delle trivellazioni e del referendum del 17 aprile, vi invitiamo ad informarvi, a leggere articoli, a riflettere su quanto sia importante l’argomento.
  2. Preparate una ricetta che si ispiri alla causa, una ricetta dedicata al nostro mare, una ricetta di pesce.
  3. Se avete un blog, pubblicatela in un post dedicato, magari inserendo il link di altri partecipanti, in modo da ampliare la rete dell’evento, ed inviando ad una di noi il riferimento al vostro post; aggiungete anche il banner al post e se volete nella homepage del blog.
  4. Se non avete un blog, potete pubblicarla sulla vostra pagina Facebook, linkando l’evento qui oppure potete scriverla sul forum www.gennarino.org
  5. Condividete, sia l’evento sia la vostra ricetta, sui social network, con gli hashtag #ilmarelocucinononlotrivello #NOtrivSEAfood #notrivelle #notriv #referendum17aprile, e con il banner dedicato all’evento: lo scopo è quello di sensibilizzare le persone e avvicinarle all’argomento, entro il giorno del referendum, quindi la condivisione è fondamentale

VI pare una buona causa? Allora partecipate anche voi con una ricetta!

 

E se siete d’accordo con noi, votate SI

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Alcune note sul referendum
Il quesito è il seguente:
“Volete voi che sia abrogato l’art. 6, comma 17, terzo periodo, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, “Norme in materia ambientale”, come sostituito dal comma 239 dell’art. 1 della legge 28 dicembre 2015, n. 208 “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilita’ 2016)”, limitatamente alle seguenti parole: “per la durata di vita utile del giacimento, nel rispetto degli standard di sicurezza e di salvaguardia ambientale”?”
Sostanzialmente si chiede agli italiani se vogliano abrogare una parte della legge che permette di continuare ad estrarre petrolio e gas, entro le 12 miglia della costa, fino ad esaurimento del giacimento. Se vince il “”, le piattaforme coinvolte dovranno chiudere entro un tot di anni, mentre continueranno ad essere permesse le trivellazioni oltre quel limite (entro le 12 miglia, sono già vietate per legge nuove trivellazioni).
I nostri mari sono già profondamente danneggiati da queste operazioni e questo referendum chiede di fermarsi prima che sia troppo tardi, almeno nelle zone vicine alla costa.
http://www.internazionale.it/notizie/2016/02/24/referedum-trivelle
http://www.ilpost.it/2016/03/08/guida-referendum-trivellazioni-petrolio/

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1 Comment

  • Reply
    Gaia Celiaca
    18 Marzo 2016 at 23:03

    io sto cercando di informarmi, ma al momento propendo per il SI. ho letto anche molti interventi critici su questo argomento, ma devo dire che non mi hanno convinto fino in fondo, mi sono sempre parsi colpi di coda della lobby petrolifera.
    ci vogliono segnali forti. spero che questo lo sia.

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